Che cos'è lo spanking?
Il termine, come già accennato, indica in inglese semplicemente l'atto di sculacciare. Nello specifico della cultura BDSM, invece, indica l'utilizzo della sculacciata come atto erotico tra adulti (si definisce invece dippoldismo la parafiia legata all'eccitazione provocata dallo sculacciare i bambini... cosa che non c'entra nulla con lo spanking tra adulti).
In senso stretto, con spanking si dovrebbe indicare solo lo sculacciare a mano (ed è questo il senso che adotteremo qui), ma spesso il termine viene usato in senso estensivo per tutte le pratiche sessuali che implicano l'infliggere colpi al sedere con i più svariati strumenti, dalle racchette alle cinture, fino alla frusta.
Lo spanking è una pratica molto diffusa anche all'interno delle coppie che in genere si limitano al sesso “vanilla” (cioè sesso standard, tradizionale, senza elementi di sadomasochismo o di feticismo). In questi casi, accanto a sculacciatori (spanker) che affermano di ricercare “la connessione emotiva e l'eccitazione condivisa” con lo sculacciato (spankee) e ad altri che descrivono lo spanking come “un modo di sentire il proprio corpo, i muscoli, i nervi, la pelle, il profumo, gli odori, il sudore, un modo di offrirsi o di offrire a sé una nuova esperienza”, c'è anche chi confessa: “Credo che la cosa più eccitante al mondo sia avere sotto al naso un bel culetto femminile stretto, sbarazzino, dalle curvi dolci. In fondo, per me lo spanking è solo una scusa per toccare e giocare”.
Diverso è l'uso della sculacciata nei rapporti sadomasochistici, nei quali viene utilizzata come punizione nell'ambito del percorso di educazione e addestramento dello slave. La punizione può essere di tipo soprattutto fisico, quando chi sculaccia lo fa con forza e senza sosta, per ottenere il dolore dello spankee; oppure soprattutto mentale, sfruttando l'umiliazione insita nel gesto in sé e magari amplificata dall'esposizione del sedere nudo dello spankee davanti al master vestito o addirittura in pubblico.
Lo spanking è anche un modo per scaricare tensione e stress. Uno spankee racconta: “La mia più grande fantasia è di poter dire allo spanker le cose che ho fatto ma che non avrei dovuto fare nella vita di tutti i giorni, per poi ricevere una serie di sonore sculacciate. Dovrei trovare qualcuno di cui avere abbastanza fiducia da confessargli i miei segreti e i miei pensieri più oscuri”.
Ovviamente le posizioni possibili per essere sculacciati sono infinite, ma la più diffusa è senza dubbio quella che prevede lo spankee steso sulle ginocchia dello spanker (posizione spesso indicata con l'acronimo OTK, cioè Over The Knees).
Lo spanking è una tra le più sicure pratiche sessuali dal punto di vista sanitario. Sculacciate anche molto forti (ovviamente senza arrivare a colpi di violenza troppo estrema e prestando attenzione, nel caso lo spankee abbia sesso biologico maschile, a non colpire per errore i testicoli) possono al massimo provocare arrossamento, bruciore (“il calore che senti salire nel pancino, l'emozione di sentire le ginocchia del tuo 'suppliziatore' premerti nel ventre mentre magari ti tiene i polsi dietro la schiena”) e qualche livido che sparisce nel giro di pochi giorni.
Per rendere più sopportabile il dolore, lo spanker deve iniziare con colpi leggeri, per poi proseguire in un crescendo di intensità; inoltre deve colpire punti sempre diversi, privilegiando la parte più morbida e carnosa dei glutei. Ma, in caso di “spanking punitivo”, lo sculacciatore può ricercare il dolore dello spankee: in questo caso dovrà sin dall'inizio colpire con forza soprattutto le parti laterali delle natiche, tornando a battere ripetutamente sugli stessi punti.
E alla fine non rimane che chiedersi, come fa uno sculacciatore: “Cosa c'è di più bello che stendere la propria partner come una crêpe calda sulle ginocchia, abbassarle jeans e mutandine e gonfiarle il popò di lividi?